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Impianti Zigomatici Perforazione dell’orbita

Penetrazione dell’impianto zigomatico nella porzione centrale dell’orbita: un caso clinico Gli impianti zigomatici sono stati proposti in letteratura per riabilitazioni orali fisse mascellari atrofiche. Lo scopo della presente ricerca era quello di valutare, mediante una valutazione clinica e tomografica, una complicanza chirurgica della penetrazione di un impianto zigomatico nell’orbita.

Presentazione del caso: una paziente di 56 anni è stata visitata per dolore e gonfiore nell’orbita sinistra dopo un protocollo di impianto zigomatico.

L’invasione dell’orbita della vite dell’impianto zigomatico è stata confermata dalla scansione CBCT. Il paziente è stato trattato per la rimozione chirurgica dell’impianto e sono stati valutati i sintomi peri e post-operatori. Al follow-up non sono state riportate complicanze neurologiche. La motilità oculare e l’acuità visiva erano ben mantenute. Nessuna secrezione purulenta o evidenza infiammatoria è stata riportata nelle fasi di guarigione postoperatorie. Conclusione: la penetrazione dell’orbita durante il posizionamento di un impianto zigomatico è una complicanza chirurgica che potrebbe compromettere la vista e i movimenti dell’occhio. Nel presente caso clinico, la rimozione di un impianto zigomatico ha portato a una fase di guarigione senza incidenti con recupero delle funzioni oculari. Parole chiave: impianti zigomatici, atrofia mascellare, protesi fissa, case report Background Gli impianti dentali sono ampiamente utilizzati nella pratica clinica per la sostituzione dei denti mancanti e come coadiuvante nella ricostruzione di mascelle e denti. Grave atrofia mascellare può essere osservata in pazienti con uno stato edentulo. Infatti le estrazioni dentali inducono perdita ossea e osso alveolare con conseguente espansione dei seni mascellari, grave atrofia e diminuzione di volume, rendendo difficile l’inserimento di impianti dentali.

Quindi la riabilitazione di gravi atrofie mascellari legate alla resezione oncologica, perdita traumatica o perdita di elementi dentali, richiede un trattamento con rigenerazione ossea o procedure chirurgiche ricostruttive, propedeutiche all’impianto di supporto protesico .

Nella pratica clinica vengono utilizzate diverse tecniche per aumentare i tessuti duri e molli, solitamente si utilizza osso autologo, come l’uso di innesti ossei intraorali e / o extraorali con o senza membrane , talvolta associati alle osteotomie di Le Fort di tipo I.

Una tecnica non invasiva prevede l’uso di protesi completamente rimovibili, tuttavia questa soluzione potrebbe non soddisfare le esigenze psicologiche, funzionali e sociali del paziente. Un’altra tecnica, come la riabilitazione con impianto fisso zigomatico, potrebbe rappresentare un’opzione di trattamento per una grave atrofia parziale o completa del mascellare.

L’impianto dentale zigomatico si è dimostrato un’opzione efficace per la riabilitazione fissa delle creste edentule atrofiche mascellari, nonché dei difetti della mascella superiore . In questo caso possono essere posizionati uno o due impianti lunghi che prevedono l’inserimento di impianti per via intra-sinusale e l’inserimento guidato attraverso l’esecuzione di una trappola ossea laterale, senza sollevare la membrana di Schneider.

La tecnica originale proposta da Branemark è stata modificata per provvedere alla conservazione e al sollevamento di © The Author (s).

2021 Open Access Questo articolo è concesso in licenza con una licenza internazionale Creative Commons Attribution 4.0, che consente l’uso, la condivisione, l’adattamento, la distribuzione e la riproduzione in qualsiasi mezzo o formato, a condizione che si attribuisca il credito appropriato agli autori originali e alla fonte , fornire un collegamento alla licenza Creative Commons e indicare se sono state apportate modifiche.

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